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“Leonidas”, re di Sparta, 480.aC. E’ dall’eroe dell’epica battaglia delle Termopili che prende il nome del nuovo leudo che nobilita il porto di Cala Gavetta alla Maddalena, l’isola che vanta la più bella flotta di vele latine del Mediterraneo. Il nuovo Leonidas è la ricostruzione fedele e minuziosa del vecchio Leonidas, un leudo ligure adibito al traffico di merci, mercanzie e botti di vino, costruito sul finire del 1800 dal mastro d’ascia di Lavagna Lorenzo Figallo, detto “Loencin”, pietra miliare della storia della carpenteria navale. Del Leonidas, re del cabotaggio ligure se n’erano perse le tracce, finché, nel 1968, il progettista Elbano Sergio Spina lo ritrovò abbandonato e semidistrutto in uno scalo dell’isola d’Elba. Da quella carcassa Spina ne trasse forme e misure ricostruendo lo scafo su carta. Ma i disegni rimasero chiusi nel cassetto per molti anni. Nel 2003, Ivan Zanchetta, appassionato di storia marinara e cultore della vela latina (proprietario di un gozzo sardo di 11 metri , “Lybra”, costruito nel 1958 e restaurato nel 2000), bussò alla porta di Sergio Spina con la speranza di trovare un’ispirazione per realizzare il suo ambizioso sogno.

 
 
 

Dai cassetti di Spina uscirono diversi disegni di barche storiche, in particolare leudi, tra i quali Ivan scelse, a colpo sicuro, quello del Leonidas, cimentandosi, nei quattro anni successivi, nell’ impegnativa opera di ricostruzione nei cantieri navali dei mastri d’ascia di La Maddalena Carrano e Del Giudice. Ricostruire il Leonidas è stata una sfida e un’impresa portata a compimento con grande fatica, ma con tenacia e orgoglio, elementi che hanno permesso di concludere con immensa soddisfazione la realizzazione di un nuovo gioiello del mare. Un pezzo unico e raro. Come l’araba fenice, questo leudo è rinato dalle sue ceneri e oggi, i suoi robusti legni, modellati in armoniche e inconfondibili forme, solcano il mare per testimoniare una pagina importante del passato e della storia dei popoli del Mediterraneo. Il nuovo Leonidas è al servizio dei turisti che desiderano visitare l’arcipelago della Maddalena e il sud della Corsica, ma rappresenta la continuità tra passato e presente e mantiene viva una tradizione che stava scomparendo.